L’estensione territoriale del Comune di Bucine è di circa 123 Km2 e le superfici boscate dei comuni limitrofi coprono circa 80 Km2.
La definizione di incendio boschivo utilizzato nel presente quadro dei rischi è quella di cui all’art. 69, comma 1, della Legge Regionale 39/2000: “Per incendio boschivo si intende un fuoco, con suscettività a espandersi, che interessa il bosco, le aree assimilate e gli impianti di arboricoltura da legno di cui all’articolo 66, oppure i terreni incolti, i coltivi e i pascoli situati entro 50 metri da tali aree”. La gestione delle azioni di prevenzione
e spegnimento sono affidate all’Organizzazione Antincendi Boschivi (AIB) della Regione Toscana che è costituita da un insieme di soggetti che a vario titolo concorrono al sistema di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi. I soggetti coinvolti sono la Regione Toscana, gli Enti competenti (Unioni di Comuni e Comuni gestori PAFR), i Comuni ed il Volontariato. A questi si aggiungono gli Organismi Statali che collaborano in attuazione a specifiche convenzioni con la Regione Toscana (Corpo Forestale dello Stato e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco). Il coordinamento avviene attraverso una Centrale Operativa Provinciale (COP).
Statisticamente il Comune di Bucine è stato definito a Rischio Medio. La definizione delle classi di rischio è correlata alle percentuali di superficie boscata e all’analisi storica degli eventi che si sono verificati.
Ai fini di Protezione Civile, occorre introdurre il concetto di “incendio di interfaccia”. Questo si ha quando le fiamme cominciano ad interessare aree urbano-rurali nelle quali l’interconnessione tra strutture antropiche ed aree naturali è molto stretta, ovvero luoghi geografici dove il sistema urbano e quello rurale si incontrano ed interagiscono, così da considerarsi a rischio di incendio. In generale è possibile distinguere differenti configurazioni di incendi di interfaccia:
- interfaccia con aree urbane (di norma periferiche ai centri abitati);
- interfaccia con aree industriali e rete di distribuzione dei servizi essenziali;
- interfaccia con case sparse (presenza di molte abitazioni isolate e sparse nell’ambito di territori rurali o a prevalenza di bosco;
- interfaccia con infrastrutture rilevanti ovvero incendi boschivi che lambiscono o attraversano importanti vie di comunicazione sia viarie che ferroviarie.
Al fine di fronteggiare al meglio le situazioni di incendi di interfaccia che necessitano di un coordinamento tra la componente di lotta attiva agli incendi boschivi e la componente di Protezione Civile, il Dipartimento di Protezione Civile ha predisposto un apposito “Manuale operativo per la predisposizione di un piano comunale o intercomunale di protezione civile” e la Regione Toscana un atto di indirizzo (DGRT n. 526/2008) nei quali vengono date indicazioni per l’elaborazione di piani d’emergenza con riferimento al rischio incendi di interfaccia. In particolare vengono date indicazioni per pianificare sia i possibili scenari di rischio derivanti da tale tipologia di incendi, sia il corrispondente modello di intervento per fronteggiarne la
pericolosità e controllarne le conseguenze sull’integrità della popolazione, dei beni e delle infrastrutture esposte.
Torna a Rischi